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LAC Lugano Arte e Cultura
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Sala Teatro LAC

coreografia e regia Tiziana Arnaboldi

con la partecipazione del poeta Fabio Pusterla

danzatori Faustino Blanchut, Eleonora Chiocchini, Marta Ciappina, Pierre-Yves Diacon, David Labanca, Claudia Rossi-Valli, Francesca Zaccaria

musiche ed elaborazioni sonore Mauro Casappa

video Oscar Accorsi

progetto luci François Gendre, Christoph Siegenthaler, Andrea Margarolo

produzione Compagnia Tiziana Arnaboldi

in coproduzione con Teatro San Materno Ascona e Neuestheater Dornach-Basilea

con il sostegno di Ufficio Federale della cultura UFC, Repubblica e Cantone Ticino DECS Swisslos, Pro Helvetia - Fondazione svizzera per la cultura, Comune di Ascona, Fondazione Pende

In collaborazione con la Rassegna Home

Durata: 1h 40 min. con intervallo

In collaborazione con

©Patrick Lüthy

Compagnia Tiziana Arnaboldi

Motivo di una danza

Danza

Primo Viaggio (nuova produzione)
Un paesaggio spoglio, fatto di sole pietre, è il luogo d’elezione di una comunità lontana nel tempo. Da qui hanno origine azioni e memorie che il corpo prova a cantare: il lavoro, i riti, i desideri.
L’abbandono al suolo rimanda al pulsare delle emozioni, al valore della fragilità come forza motrice per nuove azioni verso la ricerca di punti stabili su cui sostare sospesi.
È una danza di passi sensibili, leggeri, tra ruvide pietre, in cui piedi e mani, cercano il contatto con la terra. 

Secondo Viaggio (Premio svizzero Patrimonio della danza 2018 Ufficio federale della cultura)
Sulle tracce della danzatrice belga Charlotte Bara, affascinante fondatrice del Teatro San Materno. Un viaggio tra passato e presente, tra il suo linguaggio e la nostra danza. In scena, le danzatrici Eleonora Chiocchini, Marta Ciappina e Francesca Zaccaria ripropongono la magia creatrice di Charlotte Bara, i cui gesti, carichi di mistero e di profonda spiritualità, hanno ispirato poeti, pittori e musicisti.
Le mani sono il filo conduttore di ogni sua danza: “Noi respiriamo il mondo attraverso le nostre mani, esse traducono il pensiero più sottile per unire il fisico e lo spirito”.