
©Sofia Sakellaridis

La classe operaia va in paradiso
regia Claudio Longhi
AbbonamentoTeatro
In una dialettica sapida e feroce tra passato e presente lo spettacolo, con la regia di Claudio Longhi, mutua il proprio registro stilistico da quello dell’incandescente “capriccio” di Petri, in bilico fra un grottesco a tratti velenoso a tratti drammatico, e un fantasioso realismo.
La classe operaia va in paradiso di Elio Petri, nato per rappresentare il mondo proprio della classe operaia, innescò un dibattito furibondo della sinistra italiana, mettendo realmente in discussione l’identità ideologica e l’effettiva capacità di rappresentanza del proletariato. Costruito attorno alla sceneggiatura originale di Petri e Pirro e ai materiali letterari che portarono alla sua composizione, riassemblati in una nuova tessitura drammaturgica da Paolo Di Paolo e saldati a un impianto musicale ricco e articolato, eseguito dal vivo dallo stesso ensemble di attori e musicisti coinvolti nella messinscena, a quasi cinquant’anni dal suo debutto sui grandi schermi ERT – Emilia Romagna Teatro Fondazione - sceglie di tornare allo sguardo scandaloso ed eterodosso, a tratti straniante, del film di Petri per provare a riflettere sulla recente storia politica e culturale italiana.