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LAC Lugano Arte e Cultura
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Teatro FOCE

di Emanuele Aldrovandi
regia Vittorio Borsari
con Roberta Lidia De Stefano e Tomas Leardini
video editing e musiche Francesco Lampredi
scene Tommaso Osnaghi
produzione CHRONOS3

Durata: 1h 20 min.

video

Qualcosa a cui pensare

Distorsione di un frammento amoroso

Teatro

In un’epoca di crisi globale, di crisi identitaria, terrorismo e instabilità politica come si può venirne a capo? Come si può trovare il giusto pensiero, la giusta guida, per prendere il largo e navigare senza paura?

In Qualcosa a cui pensare sarà una giovane coppia di coinquilini ad aprirci la loro anima insicura e mutevole. Jeer e Plinn sono due quasi trentenni. Pieni e vuoti al tempo stesso. Liberi e dipendenti. Fragili e duri, come solo questa generazione sa essere. Sottomessi alla libertà e liberi di immaginare illusioni sul futuro.
La sottile, ma persistente, storia d’amore che attraversa tutte le scene dello spettacolo è assolutamente sorprendete, spiazzante e senza cercare binari “normali”. E’ finta ma onesta, coraggiosa e al tempo stesso paurosa, come molti dei progetti di vita dei trentenni oggi.


Qualcosa a cui pensare è un appuntamento con se stessi, con la generazione degli anni Novanta cresciuta a pane e Super Mario Bros, con la necessità di cambiare, consapevoli che non si può rimanere uguali e indifferenti dinanzi ai disastri, ai mutamenti del mondo e alla propria età che cambia, senza riuscire a capire, però, cosa essere, cosa diventare. (Sara Lotta, Persinsala)