
©Bepi Caroli


L'anatra all'arancia
regia Luca Barbareschi
Abbonamento
Spettacolo cult del teatro comico, titolo emblematico di quella drammaturgia che suscita comicità con classe. Attraverso un uso sapiente e sottile della macchina teatrale, la pièce viene proposta in questa stagione in una moderna edizione, impreziosita da un cast d’eccellenza.
Gilberto e Lisa sono una coppia sposata da venticinque anni; più che dal logorio della routine, il loro ménage è messo in crisi dalla personalità di lui: egoista, egocentrico, incline al tradimento, vittima del proprio essere un clown che finisce per stancare chi gli sta intorno. Esasperata, Lisa si innamora di Volodia, tutto l’opposto del marito: un russo di animo nobile, un romantico sognatore che ha scelto di trascorrere la sua vita in Lucania. Punto sul vivo, Gilberto studia una strategia di contrattacco e organizza un weekend a quattro, in cui Lisa e il suo amante staranno insieme a lui e alla sua attraente segretaria, Chanel Pizziconi, un misto tra scemenza e genialità. Il tutto sotto gli occhi di un sempre più interdetto cameriere, un cechoviano personaggio che, come una sorta di fantasma, si aggira per la casa e si rivelerà il deus ex machina della storia.
L’anatra all’arancia – racconta Luca Barbareschi - è una bellissima storia universale di un uomo e di una donna e di come il protagonista si inventi un modo per riconquistare la moglie che lo ha tradito e che amava, architettando un piano per dimostrarle che lui è il suo unico amore anche dopo 25 anni. Ciò che muove il meccanismo di questa storia è l’incomprensione, l’egoismo, non la gelosia.
Una macchina perfetta, regolata da una sapiente regia, una compagnia di attori che funziona come una sinfonia, un testo divertente che sa raccontare le contraddizioni che ognuno affronta quotidianamente. (Roberto Incerti, Repubblica Firenze)