
©Achille Le Pera
Emilia
scritto e diretto da Claudio Tolcachir, con Giulia Lazzarini
AbbonamentoTeatro
SPETTACOLO ANNULLATO
Un vortice di sentimenti per uno spettacolo commovente e magnetico. Claudio Tolcachir con questo lavoro dà ancora una volta l’esempio che il teatro, come diceva Stanislavskij, può catturare l’anima, rende più sensibili, più vulnerabili, più delicati, pervasi dalle innumerevoli intense emozioni.
La grande Giulia Lazzarini è Emilia, una tata che dopo vent’anni incontra per caso il bambino che aveva cresciuto. Divenuto un uomo di successo, poco a poco si scopre, attraverso i ricordi di Emilia, la verità sulla sua vita passata e presente. Uno spettacolo capace di toccare corde sensibili, che analizza il rapporto tra la realtà vissuta e la memoria con cui i ricordi meno piacevoli vengono ricordati.
Il tema principale è l’aspetto familiare. Ci si interroga su quanto si possa generare in un nucleo di persone strettamente connesse, indagando nella loro rete segreta di relazioni. Le cose accadono e si narrano quasi allo stesso tempo: il presente, il passato e il futuro si compenetrano vicendevolmente.
Sono sempre stato commosso - racconta il regista - da quelle persone che hanno un ruolo tale per cui scelgono di occuparsi completamente degli altri. Ecco, Il personaggio di Emilia ha bisogno di prendersi cura degli altri. Ed è proprio ciò che la mantiene in vita.
Quello che succede in questa famiglia ha a che vedere con l’amore e con le sue diverse forme: l’amore come abbandono, come possesso, l’amore come ossessione, come colpa, come rinuncia, come paura di perdere l’amore. Tutti i personaggi di Emilia parlano di amore non riuscendo però a riferirsi mai alla stessa cosa.
(Katia Ippaso, Conversazione con Claudio Tolcachir)