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LAC Lugano Arte e Cultura
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Sala Teatro LAC

coreografia/direzione artistica/ interpretazione Shantala Shivalingappa
consulente artistico Savitry Nair
disegno luci /direzione tecnica Nicolas Boudier
stage design Shantala Shivalingappa e Nicolas Boudier
costumi D.S. Aiyyelu
voce J. Ramesh
cimbali/percussioni B.P.Haribabu, N. Ramakrishnan
flauto K.S. Jayaram
produzione [H]ikari Production

Durata: 1h 20 min.

In collaborazione con

©Elian Bachini

video

Akasha

Shantala Shivalingappa

Danza

Attraverso le vibrazioni del suono e del movimento, e l’energia pura e atemporale che viene liberata, Akasha si spiega nel profondo, arriveremo a sentirlo in fondo a noi stessi.

In sanscrito Akasha significa Cielo o Spazio. Si dice che Akasha si elevi dal suono e che non sia altro che una forma di vibrazione, energia e movimento. Questo spazio si declina in molteplici livelli di percezione, partendo da quello che noi percepiamo intorno a noi, in quanto spazio che ci circonda, spazio dell’universo che ingloba tutto (considerato nel pensiero indiano come il quinto elemento che si aggiunge ad aria, acqua, fuoco, terra), a quello più sottile che ci sia: lo spazio al di là di ogni dimensione spazio-temporale.
Lo spazio supremo del divino, dell’indefinito, dell’inconcepibile e dell’impercettibile ai nostri sensi e al nostro intelletto. E pertanto è il sostrato, la materia di cui è fatto tutto l’universo, che impregna, circonda e contiene tutto ciò che esiste. Questo Akasha è luminoso e fonte di tutto, di ogni manifestazione percettibile o meno.

Acclamata a New York (…), unica danzatrice indiana a ricevere un trattamento da diva (…), Shantala Shivalingappa ha saputo suscitare stupore e interesse.
(Vibhuti Patel, The Hindu, 2012)