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LAC Lugano Arte e Cultura
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Sala Teatro LAC

di Fëdor Dostoevskij
regia Gabriele Lavia
con Gabriele Lavia e Lorenzo Terenzi
allestimento curato dal Laboratorio di Costumi e Scene del Teatro della Pergola
produzione Fondazione Teatro della Toscana

Durata: 1h 20 min. senza intervallo

©Filippo Manzini

Il sogno di un uomo ridicolo

di Fëdor Dostoevskij, regia e con Gabriele Lavia

AbbonamentoTeatro

Dostoevskij ci racconta come l’umanità si sia rovinata per sempre: la coscienza che l’uomo non può vivere senza individualità significa che la condizione umana è senza via d’uscita.

È la storia di un uomo che, abbandonato da tutti, giunto all’età di 46 anni, decide di mettere in pratica l’idea del suicidio. Egli, però, si addormenta davanti alla pistola carica e lo spettacolo ripercorre in un viaggio onirico la sua vita e le ragioni per cui si è sempre sentito estraneo alla società. Approda su un altro pianeta, in cui gli abitanti sono puri e innocenti e non lo considerano ridicolo. Ma egli, con la sua presenza, contamina quella gente che in poco tempo acquista tutti i difetti della società da cui proviene.
Il sogno di un uomo ridicolo presenta un mondo che si è condannato alla sofferenza, costretto in una metaforica camicia di forza, che rappresenta l’impedimento di ogni buona azione dell’essere umano. Un momento di riflessione profonda e appassionata, in una dimensione sospesa tra fiaba nera e ricognizione psichica.

La prima volta che lessi questo testo avevo 18 anni e ancora non ero un attore. Oggi è passata una vita e Il sogno è quasi un’ossessione. Ho scelto di rimetterlo in scena per festeggiare la nascita del Teatro della Toscana, riconosciuto come Teatro Nazionale, e per riaffermare con forza come l’indifferenza, la corruzione, la degenerazione non possano essere le condizioni di vita della nostra società. (Gabriele Lavia)